Conferenza della Prof.ssa Costanza Santacroce. Il Dr Nazzareno Santoni fa una riflessione sul contesto storico. Sala dell'Adorazione
Del Papa del Sillabo è stato scritto tanto, troppo. Di lui si è detto che è stato un pastore “antimoderno”, “antirisorgimentale” e perfino “antisemita”, nonostante sia noto che proprio Pio IX migliorò le condizioni di vita degli ebrei a Roma. Alcune ferite conseguenti all’unità d’Italia e alla caduta dello Stato pontificio sembravano ormai definitivamente chiuse, tanto che personalità del calibro di Giovanni Spadolini, lo scomparso senatore repubblicano, a metà degli anni Ottanta avevano fatto sapere alla Santa Sede che gli storici seri non avevano nulla in contrario alla beatificazione di Mastai Ferretti. E invece contro la figura di Pio IX e la sua beatificazione si sono scatenati in tanti. Giovanni Paolo II, per sgomberare il campo dai fraintendimenti e per non scendere nel terreno delle polemiche, ha precisato all’inizio dell’omelia che «la santità vive nella storia e ogni santo non è sottratto ai limiti e ai condizionamenti propri della nostra umanità». «Beatificando un suo figlio», ha aggiunto Wojtyla, «la Chiesa non celebra particolari opzioni storiche da lui compiute, ma piuttosto lo addita all’imitazione e alla venerazione per le sue virtù, a lode della grazia divina che in esse risplende». L’onore degli altari per Pio IX, dunque, non significa la beatificazione delle scelte storiche contingenti, sulle quali è giusto discutere senza però alzare barricate o impegnarsi in anacronistiche battaglie.
«In mezzo agli eventi turbinosi del suo tempo», afferma Papa Wojtyla, Pio IX «fu esempio di incondizionata adesione al deposito immutabile delle verità rivelate. Fedele in ogni circostanza agli impegni del suo ministero, seppe sempre dare il primato assoluto a Dio e ai valori spirituali. Il suo lunghissimo pontificato non fu davvero facile ed egli dovette soffrire non poco nell’adempimento della sua missione al servizio del Vangelo. Fu molto amato, ma anche odiato e calunniato. Ma fu proprio in mezzo a questi contrasti che brillò più vivida la luce delle sue virtù: le prolungate tribolazioni temprarono la sua fiducia nella divina Provvidenza, del cui sovrano dominio sulle vicende umane egli mai dubitò. Da qui nasceva la profonda serenità di Pio IX, pur in mezzo alle incomprensioni e agli attacchi di tante persone ostili. A chi gli era accanto amava dire: “Nelle cose umane bisogna accontentarsi di fare il meglio che si può e nel resto abbandonarsi alla Provvidenza, la quale sanerà i difetti e le insufficienze dell’uomo”».
La Prof. Santacroce ha evidenziato l'aspetto umano di Pio IX nell'ambito di un secolo travagliato , come ha ben illustrato il Dr Santoni, dove la Chiesa era attaccata dai Giacobini Francesi, dagli indipendentisti italiani, da tutti coloro che ambivano spartirsi il vasto e ricco Stato Pontificio.